Prefetti di Mantova:
Dott. Edoardo Pallante dal 07/03/46 al 15/08/46.
Dott. Giuseppe Ciraolo dal 16/06/47 all'19/05/47.
Dott. Giuseppe Meneghini dal 20/05/47 al 08/10/48.
ALLEGATO ALLA CXXII SEDUTA DEL 12 MAGGIO 1947
12 maggio 1947 A. C.. DUGONI. - Al Ministro dell’interno Scelba. -
Per sapere che cosa aspetti per trasferire il
prefetto di Mantova, il quale:
per quanto non riesca a dirigere né gli
uffici da lui dipendenti, né quelli sottoposti alla sua tutela ed alla sua vigilanza,
come dimostrano gli scandali a ripetizione della
S.E.P.R.A.L., della Questura, dell’Ufficio
autotrasporti, e l’assoluta carenza di considerazione
cui egli e caduto presso i suoi stessi
funzionari di prefettura;
per quanto, portato dai suoi errori ad
essere in rapporti, insostenibili con i tre partiti
di massa e con la Camera del lavoro;
per quanto abbia lasciato svuotare gli
ammassi granari, sino a ridurre le scorte a
meno di 1000 quintali di grano, suscitando
una gravissima inquietudine tra la popolazione
della provincia;
per quanto sommerso nel ridicolo da
una Sbalorditiva evasione delle locali carceri
di un fascista condannato per omicidi multipli
ed efferate sevizie a trent’anni di reclusione;
continua ad essere protetto e tenuto nella
più alta considerazione dai burocrati che al
Viminale detengono più che mai saldamente
il potere.
RISPOSTA-. Allo scopo di accertare la
situazione determinatasi nei confronti del
prefetto di Mantova, fatto segno ad una vivace
campagna ostile fu disposta, nel gennaio
ultimo scorso, una accurata inchiesta
da un Ispettore generale di questo Ministero.
Tale inchiesta ha concluso favorevolmente
nei confronti del prefetto, precisando che la
sua azione nel campo della disciplina degli
approvvigionamenti e dei consumi è stata
oculata e corretta, essendosi egli sempre attenuto
rigorosamente alle prescrizioni dell’A1-
to Commissariato per l’alimentazione.
Tale azione ha urtato diversi contrastanti
interessi e da ciò potrebbe essere originata
la campagna ostile di stampa iniziata
contro di lui. In particolare, nessun addebito può essere
mosso al prefetto in merito alle esportazioni
di grano verso la provincia di Milano
fatte eseguire dal Direttore della S.E.P.R.A.L.
dottor Albanese, successivamente sollevato
dall’incarico in conseguenza di sue precise responsabili
tà al riguardo, e denunziato all’Autorità
giudiziaria sin dal 7 gennaio corrente
anno.Al periodo della gestione del medesimo
dottor -4lbanese risale altresì il fatto - accertato
da un membro del collegio sindacale
della S.E.P.R.A.L. di Mantova, in seguito ad
indagini dirette espressamente autorizzate dal
prefetto, della sparizione di 115 bollette di
autorizzazione a trasferimenti di generi razionati
(100 di serie annullata, e 15 della serie in
visore). Comunque, tanto detto dottor Albanese,
quanto diversi altri funzionari e privati cittadini
implicati in questi scandali, sono stati
regolarmente denunziati all‘autorità giudiziaria.
Circa la nomina dei nuovi dirigenti della
S.E.P.R.A.L., è competenza dell’Alto Commissariato
per l’alimentazione a decidere sulle
diverse candidature, per ognuna delle quali
localmente sono stati presentati argomenti
pro e contro.
Effettivamente, alla data dell’8 febbraio
scorso, le locali disponibilità cerealicole consentivano
l‘approvvigionamento della provincia
soltanto per otto giorni. Ma il prefetto che:
in materia di assegnazioni dei prodotti ammassati,
si era costantemente attenuto agli
ordini dei competenti organi dell’Alimentazione,
non aveva peraltro mancato di segnalare
tempestivamente l’effettiva situazione
della provincia, e numerose riunioni sono state?
tenute al riguardo, segnalandosi i voti delle
categorie locali all’Alto Commissariato dell’alimentazione
per i provvedimenti del caso.
Circa il funzionamento della Questura è
stata eseguita, da un Ispettore generale di
pubblica sicurezza inviato da questo Ministero,
una accurata inchiesta, i cui risultati sono
stati portati a conoscenza dell’Autorità giudiziari.
Peraltro, le manchevolezze rilevate si riferiscono
a periodi anteriori alla gestione del
prefetto Ciraolo.
Nessuna notizia precisa risulta a questo
Ministero sul funzionamento dell’Ufficio autotrasporti,
il cui ente provinciale è alle dipendenze
del ministero dei trasporti.
Quanto all’evasione di un condannato
fascista dalle carceri .di Mantova, il caso riguarda
il detenuto Wokuacevech Marcello,
condannato a 30 anni di .reclusione per collaborazionismo,
evaso il pomeriggio del 18 febbraio
scorso. Al riguardo si fa presente che la vigilanza
sugli stabilimenti di pena spetta agli
organi dipendenti dal Ministero della giustizia,
di cui il prefetto non aveva mancato di
richiamare immediatamente l’attenzione per
l’accertamento delle ‘responsabilità c per i
conseguenti provvedimenti.